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sabato 29 aprile 2017

Il Western è sempre una scusa, vero Super Pro?


Negli ultimi due post che ho dedicato a Super Pro su questo blog, ho pubblicato i primi episodi del "filone Western" di questa serie a fumetti creata da me e da Luca Usai.
Quello che trovate in questo post, pur essendo il 26° episodio della serie, è il terzo appartenente a quel filone: si intitola I gabbiani scomparsi ed è stato pubblicato per la prima volta nel mese di luglio 2006 sul bimestrale per ragazzi 44Gatti (Gaghi Editrice, Milano).

Nelle prossime settimane ne pubblicherò altre due con protagonista l'alter ego di Super Pro in versione cow-boy, ovvero il fantasma del pistolero Arizona Pro.
Il tutto, come ho già detto, per celebrare i quindici anni di pubblicazioni ininterrotte sulla rivista 44Gatti. Un piccolo traguardo che non è poi così comune nel mondo del fumetto!


I gabbiani scomparsi è una storia che utilizza gli scenari di Lollywood (cittadina abbandonata nella quale, una volta, si giravano i film Western) per parlare di come molte persone non si facciano nessuno scrupolo a scaricare nell'ambiente rifiuti di ogni genere. Basta vedere lo stato in cui versano le nostre città, i nostri paesi e le nostre campagne. Senza parlare delle coste, dei fiumi, dei laghi, delle montagne e di qualsiasi altro luogo. In effetti, non c'è limite all'imbecillità della nostra specie se consideriamo la faciloneria con cui minimizziamo questi comportamenti ignobili e inqualificabili, che ci distinguono come unica specie animale al mondo che decida deliberatamente di avvelenare l'ambiente in cui vive. E quindi di avvelenare se stessa e la propria progenie.


Essendo Super Pro una serie a fumetti per bambini, mi è sempre piaciuto inserire ogni tanto dei contenuti che potessero sensibilizzare su questo argomento. E, in effetti, l'attenzione e il rispetto per l'ambiente sono caratteri di fondo di molte storie del nostro personaggio, pur senza scadere nel didascalico o nel pedante perché Super Pro è comunque un fumetto che deve divertire i suoi piccoli (e grandi) lettori.


A questo proposito, il "filone Western" si dimostra molto adatto per veicolare le tematiche più disparate. Dalla cura dell'ambiente alla lotta contro la speculazione edilizia (come vedremo nella prossima storia che posterò su questo blog), fino al rispetto per gli animali (come quella attualmente in lavorazione, la numero 89 della serie!).


Ma c'è dell'altro.
Il Western, mio vecchio amore, è anche l'occasione per parlare della magia e delle difficoltà che ci sono dietro l'ideazione di un racconto a fumetti (vedere l'episodio che ho pubblicato qualche settimana fa... QUI!) o la realizzazione di un film (come vedremo in un'altra storia, tra qualche settimana).


Insomma, come spesso è accaduto in molti libri, fumetti e film ben più conosciuti di Super Pro, anche in questo caso il Western è utilizzato come una scusa.


Una scusa che, almeno una volta ogni tanto, non riesco proprio a trattenermi dal mettere in scena.
E anche se è passato di moda, non me ne importa nulla.
Io lo adoro. E Bebo, Ale, Tore e Super Pro pure!


Super Pro © Daniele Mocci e Luca Usai

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