se fossi un'automobile...

... sarei una FIAT 850. Ve la ricordate?

giovedì 12 aprile 2012

Se c'è una cosa che mi fa incazzare... (4)

In Italia, come in tutte le altre "democrazie civili" del mondo, ci sono leggi, regole, norme, codici, ecc...
Una serie di disposizioni che la collettività si è data per rendere possibile la "convivenza civile".
Anche a costo di scontentare qualcuno.
Ma, si sa (o si dovrebbe sapere, o... meglio... si dovrebbe prima di tutto INSEGNARE nelle famiglie e nelle scuole), che queste leggi, regole, norme, ecc... non sempre possono essere gradevoli, simpatiche, auspicabili, e "fighe" per tutti i cittadini (e mi riferisco a tutti-tutti-tutti). O anche condivise da tutti.
Tuttavia, per il bene comune, si stabilisce (o si dovrebbe stabilire) che alcune cose si possono fare, mentre altre no. Alcune cose si devono fare, mentre altre no.
E così, qualcuno non sarà felice di quella regola che lo obbliga a fare una data cosa, mentre magari molti altri lo saranno. Qualcuno non condividerà quella norma che gli vieta di compiere una data azione, mentre molti altri la approveranno in pieno.
Se un Paese civile dovesse prevedere solo leggi, regole e norme che accontentano, soddisfano e gratificano tutti i cittadini (e mi riferisco a tutti-tutti-tutti), finirebbe per non avere nessuna legge, nessuna regola e nessuna norma.

E non sarebbe più un Paese civile.

L'Italia queste leggi, regole e norme le ha.

Ma c'è qualche problema...

Nel nostro Paese ("civile") sono previste continuamente deroghe per coloro che queste leggi, regole e norme non vogliono rispettarle.
Nel nostro Paese ("civile") anche quando non sono previste deroghe, si lascia che il cittadino interpreti, applichi o non applichi a suo uso e consumo certe leggi, regole e norme.

Ora, per esempio, esiste un insieme di regole chiamato Codice della Strada.
Esiste, nelle nostre autovetture, un sistema di luci lampeggianti d'emergenza, che noi chiamiamo comunemente "quattro frecce".
Bene... l’articolo 151, comma 1, lettera f) del Codice della Strada definisce la segnalazione luminosa di pericolo: funzionamento simultaneo di tutti gli indicatori luminosi di direzione. E specifica che le luci d’emergenza servono solo per avvertire gli altri automobilisti di possibili problemi o pericoli: vanno usate in caso di colonne improvvise di veicoli, quando procediamo troppo lentamente (per avaria), quando siamo costretti a una sosta d’emergenza (per avaria o malessere) in posizione pericolosa e durante il tempo di mettere o togliere il triangolo (dal sito www.automobilista.it).

Ora... quando il MINCHIONE si parcheggia di fronte al cancello di casa vostra e mette le quattro frecce, questa è di fatto una deroga non prevista dal Codice della Strada. Il MINCHIONE è di fatto in sosta vietata e, sempre di fatto, è in CONTRAVVENZIONE.
Pertanto, se il codice fosse davvero applicato, sarebbe (e sottolineo il SAREBBE) quantomeno da multare.
Quante volte viene multato? Praticamente MAI.
Quante volte vi è capitato di dover aspettare per entrare a casa vostra (con la vostra auto) e di perdere tempo fino addirittura a fare la muffa per colpa di "quel" MINCHIONE? Un sacco di volte.
La cosa si ripete perché, nonostante che ci sia un Codice della Strada che lo vieta, nessuno si prende davvero la briga di bastonare il MINCHIONE a suon di multe e carro attrezzi.
Quindi, quando il pubblico ufficiale preposto non sanziona il MINCHIONE, sta creando di fatto una deroga al Codice.
E se quella deroga vale per il MINCHIONE, allora deve valere per tutti.
Altrimenti crollerebbe l'assunto di partenza, secondo il quale l'Italia è una "democrazia civile".
Ma soprattutto, sapete perché la cosa si ripete e continuerà a ripetersi nelle nostre strade e nelle nostre città?
Perché alla fine conviene a tutti che il MINCHIONE non venga sanzionato.
Sì, perché domani quel MINCHIONE potrebbe tranquillamente essere uno di noi. Anzi, un'altissima percentuale di quei tanti "uno di noi" lo sarà SICURAMENTE o lo è già stato, magari più di una volta.

Risultato: l'Italia è una democrazia di MINCHIONI.

E che dire di tutte le altre volte che si utilizzano impropriamente le quattro frecce?

Tu puoi fermare la tua auto di traverso in mezzo alla strada. L'importante è mettere le quattro frecce.
Tu puoi andare contromano in autostrada o su qualsiasi altra strada. L'importante è che lo fai con le quattro frecce lampeggianti.
Tu puoi correre a 180 chilometri orari all'interno di un centro abitato. L'importante è non dimenticarti di farlo con le quattro frecce accese.
Tu puoi passare con il rosso, basta che hai le quattro frecce.
Se tu e la tua ragazza siete incolonnati in mezzo al traffico cittadino e improvvisamente vi viene voglia di dimostrarvi reciprocamente il vostro amore con un amplesso, bene... fermate la macchina, applicate dei fogli di giornale sui vetri (per la privacy), abbassate i sedili, vi spogliate e procedete.
Naturalmente SOLO dopo aver inserito le quattro frecce.

E così via.

In questa democrazia di MINCHIONI, le quattro frecce non solo sono usate a sproposito, ma ti danno la possibilità di fare qualsiasi cosa. Se tu inserisci le quattro frecce hai più o meno le stesse facoltà di Dio.
Probabilmente molti dei nostri politici, quando "si" scrivono su misura le leggi, le regole, le norme e i codici, lo fanno tutti riuniti dentro il rimorchio di un TIR che ha le quattro frecce accese.

In questa democrazia di MINCHIONI, se tu sei alla guida e uno davanti a te accende le quattro frecce, finisci per passare da MINCHIONE tu, se non hai capito che quello doveva tirare il freno a mano per inchiodare di colpo e ripartire di scatto in retromarcia.
E sei un MINCHIONE se non ti levi di mezzo per farlo passare e se provochi (TU!) un incidente.
Tra l'altro, TU sei dietro di lui e la colpa, si sa, è sempre di chi sta dietro.

Ma non lo conosci il Codice della Strada?

MINCHIONE!

2 commenti:

Franco ha detto...

Su questo articolo invece sono completamente d'accordo. Non solo sul caso specifico delle quattro frecce, quanto sull'interpretazione delle leggi ad uso personale e sulla frequente non osservanza delle stesse, in onore alla prima legge (non scritta) dell'italiano, cioè quella del Furbo. E magari il problema fossero solo le quattro frecce o l'inosservanza del codice stradale (per quanto grave e incosciente possa essere)...

Daniele Mocci ha detto...

E infatti qui ci prendi in pieno!

La scusa delle "quattro frecce" mi serviva proprio per arrivare (sempre con ironia e senza nessuna pretesa di fare un'inchiesta "seria") al vero punto del discorso, che è esattamente quello che hai indicato tu!

Grazie dei tuoi commenti