se fossi un'automobile...

... sarei una FIAT 850. Ve la ricordate?

mercoledì 22 febbraio 2012

La parola a Mr. Job (14)

Pagate, bastardi! [bis]

Dopo il mio ritorno su questo blog con il post del 18 febbraio 2012, ho ricevuto GIGA e GIGA di e-mail (forse un po’ di meno). Tra i vari “bentornato”, “lascia stare” e “non ne sentivamo il bisogno”, c’era anche questa lettera:

Egregio Mr. Job, mi chiamo Sandrino, ho 38 anni e sono un art director free lance.
Nove mesi fa, il proprietario di un noto ristorante della mia città mi ha chiesto di studiare e realizzare una serie di interventi che lo aiutassero a rilanciare il suo ristorante: restyling del logo, restyling del sito web, un banner da far girare su alcuni siti web molto visitati, un annuncio da pubblicare su alcuni periodici di settore, un volantino pubblicitario e un set di cinque cartoline promo.

Il tizio mi è parso serio.
A differenza di molti altri clienti, sapeva quello che voleva ed era sempre disponibile ad ascoltare i miei consigli e le mie proposte.

In capo a due mesi (cioè sette mesi fa), ho consegnato tutto.

Un mese dopo (cioè sei mesi fa), tutti i miei lavori per il suo ristorante erano “on air”. Lui si è mostrato molto soddisfatto, direi quasi entusiasta, e mi ha riempito di complimenti.

La fattura (che ho emesso appena tutti i lavori sono andati “on air”, quindi sempre sei mesi fa) doveva essere saldata, come da contratto, a 90 giorni dalla data di emissione (quindi tre mesi fa).

L’altroieri (178° giorno dalla data di emissione della fattura), il proprietario del ristorante non aveva ancora pagato.

Ieri (179° giorno dalla data di emissione della fattura) mi sono recato nel suo ristorante con altri 29 amici.
Il tizio si è mostrato contento di vedermi nel suo ristorante insieme ad altre 29 persone (e ci credo!). Mi ha salutato con grande affetto e mi ha assicurato che nel giro di tre giorni mi avrebbe fatto il bonifico (in questi ultimi tre mesi, tra telefonate, e-mail e incontri dal vivo, me lo ha detto più o meno una volta alla settimana).

Mi sono seduto a tavola con i miei 29 amici.
Abbiamo ordinato e mangiato più o meno tutti gli antipasti disponibili. Poi tre primi, un secondo di carne con contorno, un sorbetto e un secondo di pesce con contorno. Il tutto accompagnato da svariate bottiglie di ottimo vino.
Abbiamo fatto una piccola pausa e poi abbiamo concluso con dell’ottima frutta fresca di stagione, dolce, caffè e ammazzacaffè.

Dopo una bella chiacchierata, abbiamo chiesto il conto.

90 Euro a testa, per un totale di 2.700 Euro.

Mi sono avvicinato alla cassa e ho fatto i complimenti al proprietario per l’ottima cena e per l’impeccabile servizio. Poi gli ho detto che accettavo la cena appena consumata da me e dai miei 29 amici come pagamento del primo acconto della mia fattura.
Infine, gli ho ricordato che se entro tre giorni non avesse provveduto al saldo della mia fattura (tolti naturalmente i 2.700 Euro della cena), sarei immediatamente tornato insieme agli stessi amici per sistemare il conto con un’altra cena uguale a quella.


Che dire, Sandrino?
Per farsi capire da un inglese che non capisce l’italiano, c’è solo un modo… parlargli in inglese!

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